"Uomo Nuovo - pro veritate" - alla Maddalena dal 15 al 30 luglio 2009








Matera 16 – 02 - 2006 Prima di iniziare la proiezione, vorrei brevemente ripercorrere le tappe di un lavoro nato da un’esigenza di chiarezza, durato più di due anni e che ha stimolato la mia coscienza civica di operatore culturale. Il crollo delle torri gemelle ha frantumato in me l’illusione di vivere in un mondo sicuro…non toccato dalle miserie della guerra, della fame….un mondo con dei problemi, ma che, in fin dei conti, era il migliore dei mondi possibile….per me, per i miei figli. Quando quelle torri sono crollate, è crollata l’ idea di realtà che avevo…quando ho visto planare dall’ottantesimo piano esili figure di uomini, di donne… ho capito la fragilità del nostro benessere. Il mondo dorato che i media ci impongono, franava in un mare di polvere densa ….ha appannato i miei sensi per giorni. Mi sentivo come un pugile che barcolla prima di crollare al tappeto. Aprire la Bibbia per me non è un gesto scontato ma in quei giorni quelle parole antiche, quella melodia verbale mi ha aiutato a riprendere fiato…a reagire. Dovevo capire che stava succedendo, perché le distanze con l’islam si erano così profondamente ampliate. Dove potevo attingere delle notizie ?.. avevo sete di molte notizie, che i grandi fratelli delle tv e dei giornali non ci vogliono dare….perchè tutto deve essere politically correct…. Ecco perché ho scoperto il mondo del web (che definisco luogo delle verità contemporanee) dove ho attinto i materiali che vi vado a presentare Tanti problemi si sono affollati nella mia mente(moltiplicati dal gran numero di informazioni digitali): guerre dimenticate, più sanguinose di quelle preventive, carestie sconosciute, eccidi impuniti, terre devastate ….tutto si rincorreva vorticosamente…poi gradualmente ho iniziato a vedere in modo più limpido. Ho capito che esiste una stretta relazione di causa ed effetto in ogni azione umana….però a quel punto, ho cercato di evidenziare le situazioni di rischio più gravi…e il terrorismo, da cui era partita la mia analisi, diveniva un fatto secondario…Altri erano i temi da considerare(inquinamento, fame, povertà) che spesso ci sfuggono addormentati come siamo in falsi sogni da soap opera sdolcinate. L’Uomo Nuovo di cui parlo è metafora di un’umanità che non si accorge di essere in grave pericolo, come gli ebrei dei lager, che ad un passo dalla morte, erano ancora convinti di vivere semplicemente un incubo e che presto tutto si sarebbe accomodato. Michele Saponaro ha suggerito un sottotitolo calzante: Pro Veritate… è questo l’obiettivo primario del mio lavoro: svelare la cruda realtà che spesso o evitiamo di conoscere o peggio ci impediscono di apprendere. Se sfidare l’orrore di alcune immagini può aiutare a capire quello che ci accade intorno, spesso a nostra insaputa, per trovare delle risposte alternative, ben venga ..l’orrore. Le immagini di deformità e malattie contenute in questo percorso sono pietose realtà che sono nulla in confronto agli scenari apocalittici che, in questi giorni, il libro(La vendetta di Gaia) di un famoso scienziato inglese, James Lovelock, ci prospetta: il genere umano sarebbe destinato a scomparire, nell’arco di pochi decenni, a causa di un’imminente glaciazione, favorita da un dissennato sfruttamento delle risorse. Come dicevo, vedrete delle immagini molto dure che sono poi filtrate da messaggi testuali, brani sacri e laici, antichi e moderni insieme, che sembrano aver prefigurato le realtà che viviamo, e che, in un certo senso, aiutano a riappropriarci di quei dolori che sono anche nostri.(per inciso ritengo che la lettura privata di questo lavoro sia quella ottimale, perché si ha più tempo per metabolizzare la relazione tra immagine e parola. I tempi di lettura sono volutamente lenti e complessi, contrapposti alla veloce superficialità che caratterizza la normale comunicazione quotidiana). Le finalità di questo reportage mirano ad una presa di coscienza profonda, su temi che potrebbero cambiare i nostri attuali standard di vita (non considerando colori politici o ideologici, perché si tratta la trasversalità dell’esistenza dell’uomo sulla terra) Un macrotema emerge: i cambiamenti climatici, visti come bomba ecologica a tempo, innescata dall’antropizzazione selvaggia dell’uomo, vengono analizzati e sviscerati in molteplici declinazioni, tutte caratterizzate da una costante: l’azione sconsiderata dell’uomo su altri uomini e sulla natura in genere(con particolare attenzione al ruolo della cultura occidentale, intesa come dominante). Il percorso ha un preciso taglio temporale(che è anche emotivo) perchè ho preso in considerazione il 1945, percepito come anno emblematico, da cui si determinerà una consistente accelerazione di azioni distruttive sul mondo, riconducibile alla nascita dell’era atomica. La costante iconografica del lavoro, poi, è il “diverso”, il “malato”, marcando però una netta distinzione: la prima sezione dell’ipertesto è dedicata ad un film del 1932: FREAKS ( mostri ) di Tod Browning. Questo è assunto a metafora della nostra società perché, prendendo in considerazione, come punto di partenza del ragionamento, le deformità “congenite”(cioè quelle casistiche cliniche non prodotte dall’uomo, bensì dalla natura) si può considerare l’esistenza di due diversi modelli di civiltà: più rispettoso dei ritmi naturali quello che storicamente vedo concludersi con il 1945, sempre più distruttivo e invasivo il secondo….quello in cui oggi viviamo. Il film, che ha come protagonisti veri fenomeni da baraccone, circuiti e ingannati dai reali “mostri” della storia ( una coppia di amanti dalle perfette fattezze fisiche ) evidenzia, inoltre,il tema dell’emarginazione del diverso, operato dal nostro mondo che esalta, invece, illusori modelli estetici. E’ un dato certo che per la nostra società(dal mondo classico in poi) il concetto di bello corrisponda all’idea di buono, ma ormai si tratta, spesso, di forme svuotate dei valori originari, infatti, dietro piacevoli fisionomie può nascondersi il male se non peggio il nulla (ogni riferimento ai modelli televisivi dei nostri giovani è puramente casuale ). L’invito, quindi, è di superare il disgusto per il deforme, per comprendere la realtà nella sua globalità…per non farci ingannare dalle apparenze. Le rimanenti sezioni dell’opera sono, poi, una carrellata ora cruda, ora ironica di quelle trasformazioni che l’uomo ha inflitto scientificamente ad altri uomini e al territorio, determinando la genesi di un Uomo Nuovo….un uomo “snaturato” che, inoltre, ha smarrito il suo ruolo etico. E’ una lettura pessimistica del mondo? No è un tentativo, sicuramente utopistico(ma sono in molti a credere che la storia può essere mossa dalle utopie) per attivare un’inversione di tendenza negli “uomini di buona volontà”, affinché si corra ai ripari…non aspettando che la situazione degeneri ulteriormente o determini fenomeni irreversibili come alcuni, già, teorizzano. E’ solo un’utopia un mondo di pace che sappia ridistribuire equamente le risorse nel rispetto della natura? Questa è la domanda che vi voglio rivolgere stasera. Angelo Palumbo

Commenti

Post più popolari