13X17 - PADIGLIONE ITALIA - BIENNALE DI VENEZIA - 2005

 






I MILLE PROTOTIPI DELL’ANTI-BIENNALE NELLA RETE DELLA CULTURA DELLA  PROVINCIA

IL CORAGGIO E LA FORZA DI ESSERCI E CONTESTARE

PADIGLIONEITALIA: L’ARTE TRICOLORE ITINERANTE FINO AL 5 MARZO A POTENZA

 

Sono oltre 1000. Non tutti giovani. Hanno una forza creativa impareggiabile. E non si danno certo per sconfitti. Anzi. Danno esempio di vitalità. E di inimmaginabile resistenza. Praticano l’opposizione terapeutica. Spontaneamente si sono radunati al grido di “ESSERCI”. E di fatti ci sono. Sono loro il vero Padiglione Italia che l’ultima Biennale veneziana ha volutamente ignorato. Si sono ritrovati sotto il manifesto: “La Biennale è malata”. E si sono precipitati a soccorrerla. Indirizzati da volenterosi “curatori”. Animati da spirito democratico e da amore per la verità. Oltre che per la poetica. E guarda caso per l’Arte. Quella che gli “esperti mondiali” davano per moribonda o del tutto assente. Così, contro il “malocchio”, ha preso quota 13x17 (i centimetri fortunati del formato cartolina che artisti italiani e italici si sono affannati a donare per “salvare” dal deserto il Padiglione tricolore che la Biennale si ostinava a lasciare semivuoto). Già in 850, dopo l’appello via internet, hanno costituito il primo nucleo che ha anticipato a giugno, a due passi dalla laguna, la stessa apertura della Biennale. E’ stata poi la volta di Biella, fucina ideativa dell’azione “terapeutica” e luogo di scintille per il focolaio di agitatori. A Potenza, al museo provinciale, gli affiliati superano ormai i mille. Mentre altri si aggiungono, si aggregano, si propongono e offrono il proprio contributo. Il proprio ex-voto, ironicamente composto, per la “grazia ricevuta”. Un grazie che guarisce mali umori e cattivi propositi. Ed esorcizza la cattiva coscienza analitico-critica dei “responsabili” delle mutilazioni ai danni della secolare inclinazione nazionale alla produzione artistica, inclusa quella contemporanea.

La prova più evidente è appunto il coloratissimo mosaico che 13x17 è diventato. Un viaggio nelle idee, nelle immagini, nei corpi, nelle espressioni di firme note e mature, come di sconosciuti ed esordienti. Un repertorio infinito di sollecitazioni, interpretazioni, elaborazioni che non finisce di stupire, meravigliare, provocare. Con intelligenza e con gusto, con perizia e ostentazione. Senza la pretesa di riuscirci ad ogni costo e con qualsiasi mezzo. Formidabile il corollario di soluzioni, materiali, linguaggi, tutti confinati entro la piccola finestra 13x17. Disegni, foto, grafiche, pitture, sculture, terrecotte, installazioni, assemblaggi, impacchettamenti che ammiccano, alludono, denunciano, contestano, ironizzano con i canoni e l’estetica. Tracce più o meno taglienti, manifeste, dichiaranti il carattere critico dell’iniziativa, il suo valore aggregante, graffiante, polemico, più d’attacco che di difesa. E quale occasione migliore di esternazione, di sfogo liberatorio, in chiave espressiva! Diversi gli artisti lucani o conosciuti in regione già inseriti a pieno titolo nella mostra e nel prototipo di catalogo consultabile all’indirizzo internet www.padiglioneitalia.com/gallery . Tra i tanti ci piace citare il blister di pillole e antibiotici ritoccato beffardamente da Antonello Leone (resistente per antonomasia ai fenomeni di mercato e al controllo dei sistemi di potere, secondo l’apprezzamento rivoltogli all’inaugurazione della mostra dal curatore Philippe Daverio). Ma abbiamo anche notato le presenze dei materani Angelo Palumbo e Pino Lauria, di Salvatore Sebaste, Giulio Orioli, Marilena Troiano, Giuseppe Filardi, Mimma Bruno, Raffaele Iannone, Evilia Di Lonardo, Daniele Tito, le opere di Salvatore Comminiello, Marcello Mantegazza, Antonio Masini, Mimmo Longobardi, Marcello Samela, Lovisco Felice e Massimo, Michele Santarsiere, Minerva Ramirez e tanti altri che si sono proposti consegnando gli elaborati direttamente a Daverio o “donando” nei giorni successivi all’inaugurazione. Un resoconto più esauriente dei mille e più sarà fatto con l’elenco definitivo che farà parte del catalogo in preparazione. Il progetto ha ormai acquisito una natura itinerante. A Potenza la mostra 13x17 rimarrà aperta fino al 5 marzo.

Piero Ragone

 


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